ospiti internazionali
monica maurer
Documentarista, regista, esperta di cinema arabo e curatrice di diversi festival internazionali, madrina del festival nonché componente della Giuria sia di Al Ard che del Festival del Cinema Arabo di Parigi e del Festival di Dubai. Dopo aver concluso gli studi nella Facoltà di Scienze della Comunicazione nell’Università di Monaco e Berlino ha lavorato come giornalista per diversi quotidiani e per il settimanale “Ramparts” (USA) che trattava principalmente della resistenza contro la guerra in Vietnam e dei movimenti per i diritti civili.
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Tra il 1967 e il 1972 ha cominciato a lavorare per la televisione come autrice,regista e anche come producer. Tra i lavori di questo periodo: New York-Urbs Ultima; 10-100-1000 Cinegiornali Liberi su Cesare Zavattini; Ritratti di Bernardo Bertolucci; I Fratelli Taviani e Carmelo Bene,di cui è stata aiuto regista nel suo film Salome. Dal 1972 si è cimentata come documentarista indipendente. Si ricordano i documentari: Chile '72 sulla Unidad Popular; Lip-La Fabbrica e Dove Sono gli Operai, un documentario sull'occupazione e autogestione della fabbrica di orologi LIP a Besancon ( in Francia). Tra il 1973 – 1974 si è occupata anche di regia e montaggio. I documentari di questo periodo sono tutti caratterizzati da una forte sensibilità per le lotte operaie in Germania, soprattutto quelle degli immigrati, e sulle cause dell'emigrazione della mano d'opera dall'Italia, dalla Turchia e dal Kurdistan. Dal 1977 collabora come regista e autrice con il Palestinian Cinema Institution (PLO-Unified Information) e il Dipartimento Informazione della PRCS (Mezzaluna Rossa Palestinese) a Beirut in Libano. Da questa collaborazione sono nati una serie di film tra cui: Palestine Red Crescent (1978) sulle infrastrutture sociali e umanitarie dell'OLP; Children of Palestine (1979), sui diritti violati dell'infanzia palestinese; The Fifth War (1980), con Vanessa Redgrave e in co-regia con Samir Nimer; Born Out of Death (1981)sul bombardamento di Fakhani, Beirut nel Luglio 198; Why?, sull'assedio di Beirut e l'invasione israeliana del Libano nel 1982 (con A.R.BSEISSO) War Lab (Laboratorio di Guerra) (1984), sulle guerre regionali come campo di sperimentazione per l'industria degli armamenti; Listen! (1985), sulla vita quotidiana dei palestinesi sotto occupazione israeliana; Palestine in Flames (1988/89), sui retroscena storico-politico che portarono alla prima Intifada_ Dal 1994 /1996 ha lavorato nella EICTV, la Scuola di Cinema/TV dei Tre Mondi, a San Antonio de los Banos (Cuba), fondata nel 1986 da Fernando Birri e Gabriel Garcia Marquez. Attualmente vive a Roma dove continua svolgere attività di consulenza in qualità di esperta del cinema arabo e palestinese in particolare. Collabora con “Linea di Pace” di Pescara/Teramo, lo “Sguardo di Handala” a Roma, con la rassegna di cinema palestinese “Cinema senza Diritti" a Venezia e Mestre e infine con il festival dei cortometraggi palestinesi e sulla Palestina "Nazra".
Ibrahim Nasrallah
Palestinese nato nel campo profughi di Wihdat (Giordania) nel 1954, ospite fisso nonché membro della giuria del festival da ormai molti anni, è uno degli artisti contemporanei più celebri nel mondo arabo e non solo. Oltre a essere poeta e scrittore, è anche professore e fotografo.
Nel corso della sua carriera ha pubblicato 14 libri di poesie, 13 romanzi e 2 libri per bambini. A gennaio 2014 ha scalato il Kilimanjaro con un gruppo di volontari e due palestinesi ai quali erano state amputate le gambe. Il viaggio è stato in sostegno dei bambini palestinesi e arabi bisognosi di assistenza medica ed è stato documentato tramite riprese video che sono state presentate dall'autore durante la XIII edizione di Al Ard. |
may masri
Regista palestinese di fama internazionale, Mai Masri è nata ad Amman nel 1959. Ha studiato negli Stati Uniti e diretto otto film.
Cresciuta a Beirut, dove ha vissuto la maggior parte della sua vita, si è laureata alla San Francisco University nel 1981 ed è poi rientrata nella capitale libanese dove ha iniziato la sua attività di regista. Insieme al marito Jean Chamoun ha vinto il Trailblazer al Festival Internazionale MIPDoc di Cannes, il 2 aprile 2011, in riconoscimento del suo lavoro pioneristico. I suoi film si concentrano su Palestina e Medio Oriente e hanno vinto numerosi premi ai festival cinematografici di tutto il mondo. |
mohammed alatar
Mohammed Alatar è uno dei più importanti registi del cinema documentario palestinese. La sua formazione ha
avuto luogo negli Stati Uniti negli anni Novanta. Alatar si definisce allo stesso tempo un regista e un attivista per la difesa dei diritti umani e delle lotte popolari, e vede nel suo lavoro un mezzo per diffondere le sue idee e dare spazio nel mondo alle cause e ai valori umani che meritano di essere difesi. Nel 2002 il suo impegno gli ha meritato la nomina per il Martin Luther King Jr. Humanity Award. |
kasim abid
Il pluripremiato regista iracheno Kasim Abid si è laureato all’Istituto di Belle Arti di Baghdad e ha ottenuto un master al VGIK-All-Union State Institute of Cinematography di Mosca. Ha insegnato regia cinematografica e cinematografia in Gran Bretagna, Iraq, Giordania, Sudan e Palestina e ha prodotto e di-
retto tutti i suoi film. |
Wisam aljafari
Wisam al Jafari, classe 1991, è nato e cresciuto a Betlemme, nel campo profughi di Deheisheh.
Dopo il liceo si è iscritto, ottenendo un diploma in Regia cinematografica, al Dar Alkalima College, dove ha poi proseguito gli studi in Produzione cinematografica. Ha collaborato a molti film come assistente alla regia, location manager e assistente alla telecamera. Tra i suoi lavori: Day 79, Congratulations for the New Wall Paint e Ambiance. |
nadir mauge
Nadir Mauge, nato a Betlemme nel 1993, si occupa presto di narrazione, fotografia e cinema, che lo porteran-
no nel 2010 a realizzare il suo primo documentario. Si diploma all’Istituto SAE di Amman e si laurea in Belle Arti e cinema all’Università Middlesex di Londra. Tra il 2012 e il 2014 ha collaborato al progetto universitario Support Iraqi Families, diventato poi una Onlus con base ad Amman, che ha ispirato la mostra fotografica “Souls in exile”. Anche il Photo Independent di Holliwood ospita una sua mostra fotografica. Il film In the Land of Orangees ha ottenuto una selezione ufficiale e ha parte- cipato, tra il 2015 e il 2017, a numerosi festival e manifestazioni internazionali: Ciné Palestine: dans les pas de cinéastespalestiniens, Tolosa; D.C. Palestinian Film and Art Festival, Washington; Centre Culturel de Labruguière; Toronto Palestine Film Festival; Balkans Beyond Borders, Bruxelles; San Jose State University, California. Attualmente lavora al film Crafting the Fine Silver Image. |
alexandra dols
Alexandra Dols è autrice, regista, produttrice e cofondatrice di Hybrid Pulse, con cui ha coprodotto e diretto diversi documentari corti e i lungometraggi Moudjahidate (2008) e Beyond the Frontlines (2017). Le questioni di potere e d’immagine sono una com-
ponente fondamentale del suo lavoro transdisciplinare. Scrive sul sito francese “Le cinéma est politique” e dal 2009 insegna cultura mediatica, in una prospettiva di autodifesa, nei quartieri popolari. Ha copubblicato il primo libro del Dr. Samah Jabr (PMN Editions, 2017) e partecipato a diversi festival internazionali: Screening Rights, Festival of Social Justice Film (Birmingham); Festival des Libertés, Bruxelles; Chouftouhonna Festival international d’art féministe, IV Edizione, Tunisi; 14o Festival Internacional de Cine de los Derechos Humanos, Sucre, Bolivia; Festival International Contemporary Ensemble, Saint Jean du Doigt, Francia; Film Fest MESA Middle East, Washington; Festival de Douarnenez, Bretagna; Filmer c’est exister, Ginevra; Festival del Film Indipendente, Stoccolma; Panorama des cinémas du Ma- ghreb et du Moyen Orient, Francia. |
Almalik abusidu
Filmmaker documentarista con oltre 13 anni di esperienza, il gazawi Abusidu ha esperienza in TV come giornalista nel Medio Oriente e in Europa con Al Jazeera, BBC e NTV Japan.
Dopo essersi laureato in Giornalismo e Pubbliche Relazioni nel 2006, ha accumulato esperienza in entrambi i campi, lavorando nella cinematografia, nell'editing e nella fotografia. Durante questo periodo ha sviluppato doti da regista di film indipendenti e lavorato come supervisore nello sviluppo di festival internazionali. |
daniele rugo
linda paganelli
La regista e antropologa Linda Paganelli vive a Berlino, dove lavora come direttore artistico e produttore a Nodi-
vision Studios e gestisce la Berlin Independent Film Community. S’interessa soprattutto di diritti umani in zone di guerra, del rapporto tra potere e minoranze, e di storia e arte contemporanea. I suoi lavori devono molto al background antropologico e all’inclinazione ad analizzare e decostruire stereotipi e pregiudizi. Dal 2009 opera come regista freelance per TV, compagnie di produzione, ONG, gallerie d’arte, quotidiani online e università. I suoi documentari affrontano temi delicati e sono spesso realizzati in zone di conflitto e in luoghi a rischio o notoriamente difficili da raggiungere. Tra questi, i cortometraggi Ethnoscape, Nameless, DisAbility e il documentario lungo Empty Desert, che hanno ricevuto riconoscimenti e menzioni speciali in numerosi festival. |
Nedal hasan
tomaso mannoni
Tomaso Mannoni, regista e sceneggiatore, docente di teoria e analisi del cinema all’istituto IED di Cagliari, inizia giovanissimo a interessarsi di cinema.
Frequenta la cineteca, gestisce un cineclub, collabora ad alcuni festival internazionali di cinema e teatro, segue seminari sul linguaggio e l’analisi del film, il corso di cinema della Scuola Holden, il corso di regia curato da E. Premuda, due Atelier sul documentario antropologico, il corso sul cinema documentario e sperimentale diretto da Giuseppe Ferrara. Tra il 2006 e il 2007 lavora per SKY Cinema. Dopo alcuni video per gruppi musicali e compagnie teatrali, realizza diversi cortometraggi, premiati e selezionati in numerosi festival internazionali. Tra questi, Fino in fondo, The Wash e Six Years Old Needs the Mother. Nel 2012 vince, con Antonio Manca, il premio per la migliore sceneggiatura al Sonar Script Festival. |
emad abu hashish
Nato nel 1969 ad Amman, Emad Abu Hashish ha studiato all'Istituto di Belle Arti dell'Università Giordana di Amman, dove si è laureato nel 1993.
Tra le sue mostre personali "Danze sul ciglio del vuoto" (2005); "Orbite dello smarrimento" (2011); "Samadian spaces" (2018). Durante questa edizione del festival la sua mostra personale è rimasta aperta al pubblico dal 9 al 20 marzo 2019. |